Fabio De Sanctis. La memoria del viaggio.La mémoire du voyage

Bologna: Bora, Grandi monografie, 1997. Rilegato tela, sovracoperta (cloth, dust jacket). Ottimo (Fine). Catalogo generale illustrato delle opere a cura di Arturo Schwarz. . Testimonianze di M. Clarac-Sérou, G. Cortenova, E. Crispolti, R. Ivsic, A. Le Brun, et al. Biografia, happenings, presenze negli spazi urbani e filmografia ampliamente illustrate. Con 105 illustrazioni a colori e 640 in bianco e nero. Testo in italiano e inglese. 4to. pp. 390. Ottimo (Fine). . "Nel panorama della scultura contemporanea, l'opera di Fabio De Sanctis, si situa come un raro esempio di fedeltà al proprio modello interiore. Questo spiega perchè sia così intensa la sua carica poetica e la sua valenza sovversiva". Arturo Schwarz. Si laurea in architettura nel 1957 ed apre a Roma uno studio di progettazione dove già elabora una sua personale poetica per quanto riguarda la creazione e produzione di mobili: pensa ad un mobile destinato ad avere una vita materiale ed espressiva più duratura, la cui complessa concezione esclude la possibilità di una produzione in serie. Apre tra il '63 e il '63 "L'Officina11" in collaborazione con l'artista Ugo Sterpini. I due realizzano, negli anni, 27 mobili-scultura, pezzi unici che verranno spesso esposti in musei e gallerie in tutto il mondo negli anni successivi. Nell'Ottobre del 1962 conosce a Parigi Andrè Breton. Con il mondo surrealista De Sanctis manterrà sempre un proficuo rapporto, condividendo idee, poetica, gusto espressivo.