[Gambling game] Il nuovo e piacevole Giuoco del Pela il Chiù
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Milan, Italy
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Sobre este artículo
Silografia su carta (mm 134x207, margini inclusi). Woodcut on paper. Titolo del gioco al margine inferiore, le regole ai lati del margine superiore. Ottimo stato di conservazione.
Foglio volante con una reimpressione ottocentesca della matrice lignea settecentesca originale, conservata presso la Galleria Estense di Modena (http://xilografiemodenesi.beniculturali.it/percorsi/giochi/).
The Game of the Owl is a simple gambling game in which the players pay to or take stakes from a pool according to the throw of three normal (six-sided) dice. In Italy, the currently assumed country of origin, it is known by the name Pela il Chiù, meaning 'pluck the owl': the owl being regarded as proverbially stupid in that country, an element of cheating the unwary is perhaps implied. In other countries, the name is neutral: Le Jeu de la Chouette in France, Das Eulenspiel in Germany, Het Uilenbord (or Uilenspel) in the Netherlands. 'T' means 'tira' that is the instruction to take the number of 'quattrini' ("Q") indicated; "P" means 'paga' that is the instruction to pay out the number of quattrini indicated. A throw of three sixes takes all. The idea will have been to buy one of these prints and stick it down onto a hard surface of some kind in order to form a game-board. The game is listed in the Vaccari stocklist of 1614 as Il Giuoco del pela Chiù, along with a small group of other games, including the famous 'Oca'. It evidently remained popular, for there were boards still being produced in the eighteenth century (Bertarelli). The language of the inscriptions points to a source in north-east Italy.
Cfr. http://www.giochidelloca.it/storia/owl.pdf.
Il Pela il chiù, noto anche come Gioco della Civetta, sembra essere stato introdotto per la prima volta dal milanese Ambrogio Brambilla alla fine del sec. XVI; il British Museum ne conserva un'edizione del 1589, con l'incisione siglata "AB", pubblicata da Giovanni Battista di Lazzaro Panzera, tipografo e incisore parmigiano che aveva il negozio "in Borgo" a Roma (Il Piacevole e Nuovo Giuoco Novamente Trovato Detto Pela il Chiù). Un'edizione del secolo successivo, attribuita allo stampatore Soliani di Modena, è posseduta dalla Raccolta Achille Bertarelli di Milano (A. Bertarelli, L'Imagerie populaire italienne, p. 61).
Nonostante l'aspetto grafico simile a quello del gioco dell'oca, il Pela il chiù non è un gioco di percorso, con una casella di inizio e una meta finale, ma si basa sulle combinazioni ottenute dal tiro di tre dadi, tutte visualizzabili sulle due ellissi rappresentate sul tabellone, dove ogni combinazione di dadi corrisponde a una vincita (tira) o a una perdita (paga). La combinazione di tre numeri uguali è detta raffa e sul tabellone corrisponde alla civetta e alla vincita di metà della posta in palio e, nel caso di tre sei, dell'intera posta. Il gioco raggiunge la sua massima diffusione nel XVII secolo, per decadere, soprattutto in Italia, nel XIX, quando viene sostituito da altri giochi d'azzardo ugualmente basati sulla combinazione di dadi, ma di svolgimento più rapido, come ad esempio il Gioco della barca. In Olanda e in Belgio, dove è noto come Gioco della Civetta, è invece ancora largamente stampato fino al principio del Novecento.
Milano: "Al centro la 'riffa' di tre 6, combinazione vincente che dà diritto a una 'honoranza, ovvero un pagamento ulteriore da parte di tutti i giocatori". Milano (Giochi da salotto – Giochi da osteria, 2012, pp. 40-42) presenta alcuni fogli simili al presente, riprodotto invece in Bertarelli, L'Imagerie populaire italienne, p. 61.
Foglio volante con una reimpressione ottocentesca della matrice lignea settecentesca originale, conservata presso la Galleria Estense di Modena (http://xilografiemodenesi.beniculturali.it/percorsi/giochi/).
The Game of the Owl is a simple gambling game in which the players pay to or take stakes from a pool according to the throw of three normal (six-sided) dice. In Italy, the currently assumed country of origin, it is known by the name Pela il Chiù, meaning 'pluck the owl': the owl being regarded as proverbially stupid in that country, an element of cheating the unwary is perhaps implied. In other countries, the name is neutral: Le Jeu de la Chouette in France, Das Eulenspiel in Germany, Het Uilenbord (or Uilenspel) in the Netherlands. 'T' means 'tira' that is the instruction to take the number of 'quattrini' ("Q") indicated; "P" means 'paga' that is the instruction to pay out the number of quattrini indicated. A throw of three sixes takes all. The idea will have been to buy one of these prints and stick it down onto a hard surface of some kind in order to form a game-board. The game is listed in the Vaccari stocklist of 1614 as Il Giuoco del pela Chiù, along with a small group of other games, including the famous 'Oca'. It evidently remained popular, for there were boards still being produced in the eighteenth century (Bertarelli). The language of the inscriptions points to a source in north-east Italy.
Cfr. http://www.giochidelloca.it/storia/owl.pdf.
Il Pela il chiù, noto anche come Gioco della Civetta, sembra essere stato introdotto per la prima volta dal milanese Ambrogio Brambilla alla fine del sec. XVI; il British Museum ne conserva un'edizione del 1589, con l'incisione siglata "AB", pubblicata da Giovanni Battista di Lazzaro Panzera, tipografo e incisore parmigiano che aveva il negozio "in Borgo" a Roma (Il Piacevole e Nuovo Giuoco Novamente Trovato Detto Pela il Chiù). Un'edizione del secolo successivo, attribuita allo stampatore Soliani di Modena, è posseduta dalla Raccolta Achille Bertarelli di Milano (A. Bertarelli, L'Imagerie populaire italienne, p. 61).
Nonostante l'aspetto grafico simile a quello del gioco dell'oca, il Pela il chiù non è un gioco di percorso, con una casella di inizio e una meta finale, ma si basa sulle combinazioni ottenute dal tiro di tre dadi, tutte visualizzabili sulle due ellissi rappresentate sul tabellone, dove ogni combinazione di dadi corrisponde a una vincita (tira) o a una perdita (paga). La combinazione di tre numeri uguali è detta raffa e sul tabellone corrisponde alla civetta e alla vincita di metà della posta in palio e, nel caso di tre sei, dell'intera posta. Il gioco raggiunge la sua massima diffusione nel XVII secolo, per decadere, soprattutto in Italia, nel XIX, quando viene sostituito da altri giochi d'azzardo ugualmente basati sulla combinazione di dadi, ma di svolgimento più rapido, come ad esempio il Gioco della barca. In Olanda e in Belgio, dove è noto come Gioco della Civetta, è invece ancora largamente stampato fino al principio del Novecento.
Milano: "Al centro la 'riffa' di tre 6, combinazione vincente che dà diritto a una 'honoranza, ovvero un pagamento ulteriore da parte di tutti i giocatori". Milano (Giochi da salotto – Giochi da osteria, 2012, pp. 40-42) presenta alcuni fogli simili al presente, riprodotto invece in Bertarelli, L'Imagerie populaire italienne, p. 61.
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Detalles
- Librería
- Chartaphilus - Libri antichi e rari (IT)
- Inventario del vendedor #
- 50
- Título
- [Gambling game] Il nuovo e piacevole Giuoco del Pela il Chiù
- Estado del libro
- Usado
- Cantidad disponible
- 1
- Editorial
- [Soliani]
- Lugar de publicación
- Modena
- Fecha de publicación
- ca. 1850
- Peso
- 0.00 libras
- Palabras clave
- Gambling
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